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Attentato in India: ancora morti nella zona degli alberghi

27/11/2008

Giovanissimi, armati fino ai denti, determinati sparano su tutto ciò che si muove e prima di giustiziare alla cieca chiedono ai condannati che gli capitano a tiro di identificarsi, forse tentano di recuperare un gruppo di prigionieri, meglio se americani o inglesi, visto che qualcuno, giunto il proprio turno, ne ha approfittato per dichiararsi italiano. Isolati tutti gli altri cittadini che vorrebbero ritornare a casa propria: gli aereoporti sono stati assediati dalle forze armate del paese che setacciano gli umani che s'affollano: tra loro potrebbero camuffarsi membri del gruppo terroristico.

L'attentato è appartenente alla letteratura di un'epoca ormai passata: un gruppo terroristico paramilitare ( è la prima volta che accade un fatto simile nella storia del terrorismo di matrice islamica) organizzato con schemi solitamente applicati da un vero e proprio esercito, si è abbattuto con ferocia nella zona degli alberghi della città di Mumbai, capitale finanziaria dell'India frequentatissima da turisti occidentali. In fiamme il Taj Mahal Hotel, mentre la hall è presidiata dal gruppo sulla sicurezza dell'esercito indiano supportato da agenti di sbloccaggio provenienti dalle file, uomini equipaggiati contro mine o granate, civili distesi a terra in attesa di evacuazione assistita dai reparti di polizia, mentre essi stessi son costretti ad assistere a scene di combattimento da guerriglia: roba da fine del mondo.

Resta ancora da sbloccare la situazioae angosciante dell'hotel Oberoi, dove pare siano ancora in ostaggi moltissimi turisti, tra cui si contano almeno sette italiani.

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